Esistono diversi tipi di anemia, che vengono distinti in base alle tre possibili cause che la generano: una produzione di globuli rossi diminuita; un'esagerata distruzione dei globuli rossi da parte dell'organismo; una riduzione significativa del volume di sangue, a causa di una perdita di sangue (emorragia). Al primo gruppo appartengono le cosiddette anemie carenziali, tra cui l'anemia perniciosa. Al secondo gruppo appartengono le anemie emolitiche, tra cui l'anemia falciforme e l'anemia mediterranea. Al terzo gruppo appartengono le anemie provocate da malattie che producono sanguinamenti, come alcuni tumori benigni (ad esempio il fibroma dell'utero) e maligni (cancro dello stomaco, del colon o dell'utero). I soggetti anemici presentano sintomi causati da un'insufficiente ossigenazione dei tessuti, tra cui pallore, scarsa resistenza allo sforzo fisico, vertigini (sensazione di perdita dell'equilibrio), dispnea (respirazione difficoltosa), mal di testa, pressione bassa. La diagnosi dell'anemia è effettuata mediante analisi del sangue finalizzata alla determinazione dell'ematocrito, che consente di stabilire se il sangue del paziente contiene globuli rossi di minori dimensioni o se i globuli rossi contengono una quantità di emoglobina inferiore alla norma. Per la terapia è essenziale accertare qual è il fattore alla base della malattia per correggerla. Ad esempio, nel caso di anemie carenziali, dopo aver individuato qual è la causa della malattia, si introduce nell'organismo la sostanza che a esso manca. Utile visita ematologica.