Il termine tubercolosi deriva dalla parola tubercoli, che sono particolari cellule, che si formano nell'organismo dopo che si è avuta l'infezione e nelle quali i batteri vengono intrappolati.
Per accertare l'avvenuta infezione, si provvede all'isolamento del bacillo di Koch eseguendo l'analisi delle urine (urinocoltura).
Per individuare i soggetti vaccinati o con tubercolosi in atto si esegue il test della tubercolina, un liquido prodotto da germi fatti crescere su un particolare terreno ed opportunamente trattato, che reagisce in modo caratteristico con la pelle di tali individui, permettendone l'identificazione.
La tubercolosi cutanea oggi è abbastanza rara. Colpisce soprattutto il viso (lupus tubercolare) o il dorso delle mani (tubercolosi verrucosa).
Nel primo caso si ha la comparsa sul viso di un'estesa area di colore rosso-violaceo e caratterizzata da squame, che, se non vengono trattate adeguatamente, possono degenerare fino a dare lesioni irreparabili, come l'erosione delle labbra e del naso.
La tubercolosi verrucosa, invece, si sviluppa a partire da un'area grigia localizzata sul dorso delle mani e si sviluppa con la formazione di verruche (ispessimenti della pelle) violacee.
Per il trattamento di entrambi questi tipi di tubercolosi si utilizzano antibiotici, che devono essere assunti anche nel periodo successivo alla guarigione, per evitare il ripetersi dell'infezione.
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