L'acaro femmina, alla quale soprattutto si deve l'infezione, procede sotto lo strato più esterno della cute (epidermide), formando delle gallerie; qui depone da 2 a 5 uova al giorno e nello spazio di 7-8 giorni nascono le larve, le quali si annidano sulla superficie della pelle. Dopo due mutazioni (trasformazioni), le larve diventano ninfe, cioè parassiti (organismi che vivono a spese di altri organismi) adulti, maschi e femmine.
La scabbia si trasmette per contagio diretto.
Il primo sintomo è il prurito violento durante la notte, allorché i parassiti si muovono.
L'eruzione è formata da due tipi di lesioni: le lesioni non specifiche che sono piccole rilevatezze rosse (papule), ricoperte da crosticine; le lesioni specifiche non sono sempre evidenti in quanto sono le gallerie scavate dall'acaro femmina. Nella galleria si può notare una rilevatezza in cui si trova il parassita; il resto è occupato dalle uova, dalle larve e dagli escrementi. Le altre lesioni specifiche sono vescicole (bollicine) trasparenti, poco rilevate, localizzate per lo più negli spazi interdigitali (tra le dita). Altre sedi delle lesioni possono essere: il palmo della mano, la pianta dei piedi, le ascelle, i seni, la regione che circonda l'ombelico, il glande (parte terminale del pene).
É utile visita dermatologica.
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