In particolare, si parla di esofagite quando il reflusso provoca in esofago delle lesioni, in genere erosioni e piccole ulcere, che possono essere viste alla gastroscopia (esame dell'interno dello stomaco). L'esofagite in genere si ha quando il reflusso in esofago è più intenso. La presenza dunque di esofagite è indice di una malattia più severa.
Perché si ha il reflusso esofageo? Perché funziona male il cardias, una valvola situata tra esofago e stomaco, che impedisce il passaggio (all'indietro) del contenuto dello stomaco in esofago. Quali sono i sintomi? I sintomi più frequenti sono il bruciore che sale dalla bocca dello stomaco dietro allo sterno (pirosi) spesso sino alla gola, eruttazioni ripetute e rigurgito di cibo o acido in bocca. Tali sintomi in genere si manifestano dopo un pasto, soprattutto se abbondante, e possono essere favoriti dalla posizione supina (quando si è stesi) o da sforzi intensi. Altri sintomi meno diffusi possono riguardare l'esofago (dolore toracico, difficoltà alla deglutizione, senso di corpo estraneo in gola), o anche altri organi vicini all'esofago (tosse cronica, asma, raucedine, mal di gola, mal d'orecchio).
Come si effettua la diagnosi? Se il paziente presenta i sintomi tipici (pirosi e rigurgito) la diagnosi è semplice poiché tali sintomi sono molto specifici e nel 100% dei casi sono causati dal reflusso gastroesofageo. In assenza di tali sintomi la diagnosi può essere più difficile e richiedere l'uso di esami strumentali. Tra tali esami quello più preciso è la pHmetria che misura la quantità di acido che in 24 ore ritorna in esofago dallo stomaco. Altri esami utili sono la manometria esofagea, che permette di valutare la funzione del cardias ed il movimento dell'esofago e la gastroscopia, che rende possibile l'individuazione dell'esofagite ed eventualmente di un'ernia iatale (spostamento parziale dello stomaco al di sopra del diaframma, che è il muscolo che separa gli organi del torace da quelli dell'addome).
Qual è la terapia? La terapia è farmacologica. E' molto lunga; spesso deve essere fatta per tutta la vita. Bisogna evitare o, comunque, consumare con moderazione, soprattutto la sera prima di andare a letto, cibi molto grassi (fritture, formaggi, creme e dolciumi), cibi speziati, alcol (soprattutto vino bianco e superalcolici). E' consigliabile anche evitare pasti troppo abbondanti, non distendersi subito dopo il pasto, rialzare il capezzale del letto di alcuni centimetri, evitare di premersi eccessivamente nell'atto della defecazione ed evitare di sollevare pesi, pancere ed abiti troppo stretti in vita. Nei casi particolarmente gravi si ricorre alla sostituzione chirurgica del cardias.
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