Il sangue può non arrivare al tessuto cardiaco da irrorare a causa di un'emorragia nella parete dell'arteria provocata dalla rottura di piccoli vasi sanguigni che la nutrono, per l'arrivo di un embolo (coagulo di sangue o di altra natura: solida, liquida o gassosa) o da uno spasmo prolungato (ostruzione dell'arteria). Il sintomo principale è il dolore, che in genere si localizza in mezzo al petto; il dolore si può irradiare anche nella parte sinistra del collo, al braccio sinistro o più raramente alle due braccia. A volte si localizza nell'epigastrio, cioè nella zona corrispondente allo stomaco. Nella fase iniziale di un infarto si può avere un aumento della pressione arteriosa seguito da un suo improvviso abbassamento: il soggetto entra in collasso. I sintomi sono: spossatezza, irrequietezza, pallore, polso debole e frequente. A questi sintomi spesso si associano nausea e difficoltà respiratoria. Non sempre i sintomi sono così gravi; inoltre, essendo il dolore un fenomeno del tutto soggettivo, un individuo può avvertire un forte dolore per una modesta lesione e viceversa. L'aiuto più prezioso per diagnosticare e quindi determinare le variazioni e l'evoluzione dell'infarto è l'elettrocardiogramma. Si consiglia, comunque, anche per un piccolo sintomo, visita cardiologica.
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