Il primo sintomo può essere l'edema (raccolta di liquido nel tessuto sottocutaneo che si evidenzia con un gonfiore) che si localizza in corrispondenza delle caviglie e alle palpebre. L'urina emessa durante la giornata è scarsa per la quantità di acqua trattenuta dagli edemi. Il soggetto può accusare dolori alla sede lombare (bacino), nella regione renale; possono comparire mal di testa e difficoltà respiratoria che si accentuano in corrispondenza di sforzi fisici. Un'altra sede di dolori può essere il fegato che può ingrossarsi. Agli esami effettuati in ospedale, possono risultare l'aumento della pressione arteriosa e l'aumento dell'azotemia (presenza nel sangue di azoto di scarto, derivante dalla demolizione di amminoacidi, proteine, ecc.). Caratteristica è l'anormalità delle urine, con presenza di albumina (una proteina) e globuli rossi.
La glomerulonefrite acuta può giungere dopo una tonsillite (infiammazione delle tonsille) o una faringite (infiammazione della gola), ma non tutti i tipi di tonsilliti possono provocarla (è legata, infatti, particolarmente alla tonsillite causata dal germe dello streptococco beta-emolitico del gruppo A tipo 12).
Gli ammalati di glomerulonefrite devono sottostare a controlli medici assidui, soprattutto delle urine.
Inoltre, è necessario osservare il riposo per evitare che il cuore sia posto sotto sforzo.
L'alimentazione prevede poche proteine e l'abolizione del sale.
É utile visita del nefrologo.
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