La dialisi artificiale è una tecnica che permette la depurazione del sangue attraverso una particolare membrana, che sostituisce la funzione naturale dei reni.
La fistola arterovenosa fa aumentare di volume una vena dell'avambraccio e, conseguentemente, il flusso di sangue per la dialisi.
Per realizzarla, si sottopone il paziente ad un piccolo intervento, che consiste nel creare un collegamento permanente tra una vena e un'arteria. Di solito l'intervento è realizzato in anestesia locale. Dopo circa quattro settimane la vena diventa molto più grande e più robusta e può essere usata come accesso per la dialisi.
Come funziona una fistola arterovenosa? Durante la dialisi due aghi sono inseriti nelle vene collegate alla fistola. Un ago preleva il sangue che deve essere depurato, l'altro riporta il sangue filtrato al corpo. Gli aghi sono collegati mediante tubi di plastica a un filtro speciale (dializzatore o rene artificiale). Una pompa spinge il sangue nel dializzatore. Il sangue passa in un lato del filtro e la soluzione preparata dalla macchina passa nell'altro. La soluzione, che non si mescola con il sangue, estrae i liquidi in eccesso e i prodotti di scarto (dialisi). Il sangue depurato raggiunge il secondo ago attraverso il tubo di plastica ed è reinserito nel corpo del paziente.
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