Le cause della diarrea possono essere numerose. Tra le più frequenti: una diminuzione dell'attività intestinale di assorbimento; un aumento della produzione di succhi digestivi; un'infiammazione dell'intestino con comparsa nelle feci di muco, pus e spesso di sangue. Anche le anomalie strutturali dell'intestino conseguenti ad interventi chirurgici all'apparato digerente o ad alcune malattie croniche come la celiachia (malattia caratterizzata da un cattivo assorbimento degli alimenti a livello dell'intestino) procurano diarrea, così come altre varie malattie tra cui l'ipertiroidismo (malattia della tiroide causata da una produzione di ormoni troppo elevata) ed i tumori intestinali.
Le diarree si distinguono, inoltre, in acute, generalmente dovute ad infezioni (batteriche o virali) o tossine (sostanza tossica prodotta da un organismo vivente), e croniche, causate da infezioni provocate da batteri o protozoi, ma anche da malattie infiammatorie intestinali (come la colite ulcerosa), tumori o da intolleranze alimentari.
A causa dall'eccessiva eliminazione di acqua con le feci, la diarrea ha come conseguenza più immediata la disidratazione (riduzione dell'acqua contenuta nel corpo).
Per la terapia si utilizzano farmaci capaci di contrastare l'azione del microrganismo infettivo o i disturbi derivanti dalla perdita di acqua e di sali minerali tipica della mancanza di equilibrio dell'attività intestinale.
Particolare cura deve essere posta alla diarrea in neonati e lattanti, per i quali la forte disidratazione ad essa legata può rendere necessario il ricovero in ospedale.
Utile visita del medico curante, che indicherà l'eventuale necessità di visita gastroenterologica. Esami utili: coprocoltura e ricerca rotavirus.
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