Il plasminogeno è una proteina coinvolta nei processi che provocano la coagulazione, vale a dire i processi attraverso i quali il sangue passa dallo stato liquido allo stato solido. I valori normali nel sangue sono: 6-25 mg/dl.
Controlla l'attività della fibrina, una proteina fondamentale perché si abbia la coagulazione (essa, infatti, forma sulla ferita una specie di rete nella quale restano impigliate le particelle del sangue) e, conseguentemente regola la formazione dei trombi, che sono masse solide formate da fibrina, piastrine, globuli bianchi e globuli rossi, che si possono formare nei vasi sanguigni o nelle cavità del cuore e che sono causa di un blocco parziale o totale della circolazione (trombosi).
I valori di plasminogeno nel sangue sono alti in caso di coagulazione intravasale disseminata (malattia causata da un'alterazione del meccanismo di coagulazione del sangue: nel soggetto che ne è affetto, a seguito di uno shock, un tumore, un'ustione grave, ecc., si ha un anomalo consumo di tutte le sostanze che sarebbero necessarie per la coagulazione, che, conseguentemente, non avviene) e di sepsi (uno stato infettivo grave dovuto alla penetrazione e alla moltiplicazione nel sangue di germi apportatori di malattie) e nei soggetti sottoposti a terapia fibrinolitica (vale a dire a cure specifiche perché si realizzi il processo della fibrinolisi, che garantisce che, avendosi l'arresto di un'emorragia, non si formino dei trombi, che possano occludere i vasi sanguigni impedendo la circolazione).
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