Elemento chimico che in medicina è usato come componente per la fabbricazione di disinfettanti ad uso esterno (mercurocromo) o per la produzione dell'amalgama dentale ("piombature").
Se ingerito o venuto a contatto con la pelle o le mucose, il mercurio è tossico.
Nel primo caso si ha un'intossicazione acuta, che provoca forti dolori addominali, vomito e diarrea. Indicativi risultano la presenza di sangue nelle feci ed i segni di corrosione dell'esofago evidenziabili per via radiografica (gastroscopia).
Nel secondo caso il sintomi tipico è l'infiammazione delle gengive, che, oltre a sanguinare, presentano un bordo rigato di un colore bluastro.
Talvolta, si ha infiammazione all'intera bocca (stomatite) e/o ai denti.
In entrambi i casi si hanno vari sintomi di carattere neurologico, primi tra tutti il tremore e la mancata coordinazione muscolare.
Nel caso di ingestione di mercurio (può capitare ad esempio che i bambini rompano il termometro ed ingoino il mercurio fuoriuscito da questo) occorre contattare immediatamente il proprio medico e/o recarsi al pronto soccorso, perché bisogna eseguire una lavanda gastrica.
Quando poi, ne sono presenti elevati livelli nel sangue o nelle urine bisogna assumere farmaci che legano il mercurio, facilitandone l'espulsione con le urine.
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