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Visita Ematologica Oncologica Pediatrica

Visita medica eseguita dal pediatra specializzato in ematologia, il medico che si occupa dello studio del sangue e delle malattie del sangue nei bambini. Riguarda, in particolare, bambini affetti da linfoma o leucemia. Linfoma è un termine generico che sta ad indicare una serie di malattie presentanti quadri clinici anche molto differenti, consistenti in tumori maligni che originano dai linfociti (particolari globuli bianchi che hanno il compito di reagire in modo specifico nei confronti di qualsiasi agente estraneo o antigene). Gli organi maggiormente interessati dai linfomi sono in genere i linfonodi, che possono essere considerati dei "gruppi di linfociti organizzati" presenti in tutto il corpo. Dai linfonodi la malattia può diffondersi attraverso il sangue e/o i vasi linfatici ad altri linfonodi od organi (midollo osseo, milza, pelle, polmoni, sistema nervoso, stomaco, fegato, ecc.). I linfociti, infatti, circolano, portati dal sangue, in tutti gli organi del corpo alla ricerca d'antigeni estranei da eliminare. Anche i linfociti tumorali hanno questa capacità di circolare nel corpo, diffondendo così la malattia a distanza del luogo d'origine (metastasi). Le leucemie sono malattie del sangue in cui i globuli bianchi "impazziscono" ed incominciano a riprodursi in modo incontrollato, infiltrandosi nei vari tessuti ed organi del corpo. Le cause possono essere varie: predisposizione genetica, fattori ereditari, radiazioni, virus, ecc.. Le leucemie possono distinguersi in acute o croniche. I bambini sono colpiti più frequentemente da quelle acute, che si dividono principalmente in una forma linfoide o linfoblastica (che colpisce gli organi linfoidi secondari, vale a dire la milza ed i linfonodi) ed una "mieloide" (che colpisce il midollo osseo, organo produttore delle cellule del sangue). In entrambi i casi, l'organismo produce cellule alterate (tumori), che non hanno la capacità di svolgere le normali funzioni nel sangue e che, oltretutto, poiché si sviluppano molto rapidamente, lasciano poco spazio nel sangue a globuli rossi, piastrine e globuli bianchi normali; conseguentemente, tali cellule sono prodotte dall'organismo in quantità inferiore a quella ordinaria e si possono avere anemie, emorragie e gravi infezioni. I sintomi principali sono la febbre persistente ed uno stato infettivo che non va via con l'uso di antibiotici. In caso d'eccessiva stanchezza e colorito molto pallido o di sanguinamenti spontanei, è consigliabile recarsi immediatamente dal medico ed eseguire, su consiglio e prescrizione di costui, le analisi del sangue. Tra gli altri sintomi possibili ci sono: sudorazione esagerata, ingrandimento di un linfonodo o del fegato e della milza, gengive gonfie o che sanguinano facilmente, dolori alle ossa. Per la diagnosi sono necessari una corretta visita medica, con cui rilevare l'eventuale presenza di linfonodi o di aumento del volume del fegato e della milza, ed alcuni esami del sangue (conta dei globuli bianchi periferici, ecc.). Tali metodiche, però, non permettono di chiarire di che tipo di leucemia acuta si tratta. A tal fine bisogna eseguire l'agoaspirato del midollo osseo (prelievo di un frammento di midollo osseo, eseguito con la tecnica dell'aspirazione) con relativa biopsia (esame al microscopio) ed altri esami specifici (esami immunologici). In tal modo è anche possibile stabilire qual è la giusta terapia da adottare. La leucemia acuta linfoide oggi è, nella maggior parte dei casi, guaribile, se si segue una terapia opportuna (chemioterapia). I bambini guariti diventano adulti sani. La forma mieloide, invece, richiede una cura più intensa e, spesso, anche del cosiddetto trapianto di midollo osseo. Si tratta di trasferire nel midollo osseo del paziente alcune "celluline" (cellule staminali emopoietiche) da cui originano le cellule del sangue. Le nuove cellule, "crescendo" (differenziandosi) potranno rigenerare le cellule del sangue del paziente malato, ristabilendo un normale equilibrio. Il trapianto può essere autologo, cioè ottenuto con cellule staminali prelevate dal paziente stesso, dopo opportuno trattamento o eterologo, cioè ottenuto tramite il prelevamento di cellule staminali sane da un donatore compatibile. Anche per la leucemia mieloide esistono grandissime probabilità di guarigione.
 



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