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Vasculopatia Periferica Arteriosa

Malattia che provoca un ostacolo della circolazione del sangue dal cuore alla periferia (vale a dire alle parti del corpo lontane dal cuore). Fuori del cuore, il sangue distribuisce l'ossigeno e le sostanze nutritive al resto dell'organismo attraverso le arterie del cosiddetto sistema vascolare periferico. Le arterie periferiche si possono ostruire e rallentare il flusso del sangue in alcune zone d'importanza vitale. Questo problema è definito vasculopatia periferica arteriosa. Alcune arterie sono più predisposte di altre a soffrire di questa malattia e, nel caso particolare degli arti ne sono particolarmente interessate le arterie femorali, che irrorano di sangue gran parte delle gambe, le arterie poplitee (in corrispondenza delle ginocchia, le arterie femorali diventano arterie poplitee, che irrorano di sangue la parte bassa delle gambe) e le arterie succlavie, che irrorano di sangue le braccia. La vasculopatia periferica arteriosa è causata da una placca aterosclerotica (aterosclerosi), ovvero da un accumulo di grasso (colesterolo proveniente dal sangue), che restringe il calibro delle arterie periferiche. Man mano che il rivestimento interno dell'arteria s'ispessisce per la presenza della placca aterosclerotica, il vaso sanguigno si restringe progressivamente e il flusso di sangue si riduce. Per questo motivo, i sintomi che possono insorgere dipendono da quale arteria è interessata e il livello di gravità della diminuzione del flusso sanguigno. Alcuni dei sintomi possibili sono: dolore alle natiche (sedere); torpore o formicolio alle gambe, ai piedi ed alle dita dei piedi; dolori e/o crampi ai fianchi, alle cosce o ai polpacci; cambiamenti di colore della pelle (pallore, rossore, scolorimento rossastro) associati a cambiamenti della sua temperatura; infezioni o ulcere (lacerazioni) che non guariscono. Il diabete (malattia caratterizzata da un'alterazione del meccanismo di regolazione del livello di zucchero nel sangue) ed il fumo costituiscono i due principali fattori di rischio. Altri fattori che possono aumentare le possibilità di sviluppare una vasculopatia periferica sono l'obesità (cioè essere in sovrappeso), l'ipertensione (aumento della pressione oltre i valori normali), la mancanza di attività fisica e l'iperlipidemia (ovvero un livello di colesterolo nel sangue elevato). Per la diagnosi si possono eseguire: 1) l'ABI (ovvero "Ankle-Brachial Index", che significa "Indice caviglia-brachiale"), che è un semplice esame non invasivo che misura il rapporto della pressione sanguigna nella caviglia rispetto a quella nel braccio; questo rapporto può indicare un potenziale problema vascolare; 2) l'esame doppler ad ultrasuoni, che è un test non invasivo, che sfrutta le onde sonore per ottenere un'immagine dell'interno del vaso sanguigno per determinare se una specifica arteria presenta formazione di placca; 3) l'angiografia, ovvero una particolare radiografia delle arterie nelle quali è stato precedentemente iniettato uno speciale liquido di contrasto, che serve per poter far rilevare le arterie ai raggi X, evidenziandone eventuali restringimento o ostruzione. Per la cura della vasculopatia periferica arteriosa si possono usare i farmaci o la chirurgia. I farmaci (farmaci vasoattivi), anche se non eliminano il restringimento delle arterie, favoriscono il miglioramento dell'efficienza dell'attività del cuore e riducono i sintomi. Quando l'aterosclerosi è sufficientemente grave, può essere necessario un intervento di chirurgia di by-pass nelle arterie periferiche. La chirurgia di by-pass è una modalità per creare nuovi canali di circolazione attorno alle aree ostruite delle arterie periferiche. Con il paziente in condizioni di anestesia generale, i chirurghi asportano una porzione di un piccolo vaso sanguigno dalla gamba o dal torace e lo utilizzarlo come nuova "arteria di by-pass", cioè lo "innestano" alle estremità della zona ostruita dell'arteria malata consentendo al sangue di superarla ("bypassare", infatti, è un termine ricavato dall'inglese che significa oltrepassare). Questo tipo d'intervento è particolarmente utilizzato nel caso della vasculopatia periferica delle arterie degli arti inferiori e dell'arteria renale.
 



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