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Immunologia Cellulare

L'immunologia è una branca della medicina che s'interessa di tutti i processi e i meccanismi dell'organismo che distinguono fra il "sé", cioè le sostanze, le cellule e i tessuti propri dell'organismo, e il "non sé", cioè tutto ciò che, invece, ordinariamente si trova all'esterno dell'organismo e, pertanto, non gli appartiene. Al "non sé" appartengono anche molti microrganismi infettivi (batteri, virus, ecc.), parassiti, tossine, veleni, organi trapiantati, ecc.. L'immunologia si occupa, quindi, delle funzioni del sistema immunitario (e dei suoi componenti) sia durante una malattia, sia in condizioni di salute, sia in caso di cattivo funzionamento del sistema immunitario stesso (come si verifica nelle malattie autoimmuni, nei trapianti, ecc.). Tra le malattie autoimmuni, nelle quali il sistema immunitario attacca il suo stesso organismo non riconoscendoli più come parte di sé, c'è l'artrite reumatoide, che è una malattia d'origine infiammatoria, dolorosa e potenzialmente invalidante, che colpisce muscoli ed articolazioni, soprattutto delle donne. Altre malattie del sistema immunitario includono l'asma (malattia infiammatoria dell'apparato respiratorio che causa tosse, respiro affannoso e senso di oppressione al torace) e l'allergia (stato di rigetto di alcune sostanze da parte dell'organismo, causato da reazione di ipersensibilità dell'organismo a particolari sostanze dette allergeni), in cui l'organismo risponde in maniera "esagerata" a sostanze innocue (come alimenti, polvere, ecc.). Le tecniche immunologiche utilizzate per rilevare gli elementi portatori di infezioni (immunologia cellulare), sfruttano le reazioni tra antigeni (sostanze che, introdotte in un altro organismo, provocano la formazione di anticorpi) ed anticorpi (sostanze prodotte da un organismo per difendersi da un agente estraneo). Anticorpi specifici per una certa sostanza, sono utilizzati come "traccianti", cioè sono anticorpi resi evidenziabili e/o misurabili, attraverso una marcatura (un "segno distintivo") radioattiva (di solito iodio 131) o con un composto fluorescente o con un enzima (di solito HRP) in grado, se posto a contatto con adeguato substrato, di sviluppare una colorazione in modo proporzionale, alla quantità di tracciante legatosi alla molecola da determinare. Tra le varie applicazioni ci sono il test ELISA (un metodo per misurare la concentrazione di anticorpi nel sangue e, conseguentemente, per accertare un'avvenuta infezione; per individuare un particolare anticorpo si utilizza l'antigene, che si andrà a legare all'anticorpo, se esso è presente), i test per la ricerca di droghe e/o batteri e/o virus ed i test per distinguere i gruppi sanguigni.
 



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