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Ibridazione in Situ (FISH)

E' un esame di laboratorio che permette di evidenziare eventuali anomalie del cariotipo (tipo e quantità di cromosomi) di un individuo. I cromosomi sono segmenti di DNA (materiale genetico), che trasmettono i caratteri ereditari. La specie umana possiede 23 coppie di cromosomi. Può capitare che si abbia sia una variazione del numero dei cromosomi (ad esempio una trisomia, vale a dire che di un certo cromosoma non sono presenti le "classiche" due copie, bensì tre), sia un'alterazione della loro struttura, perché, magari, si è avuto lo spostamento di un segmento da una parte all'altra (traslocazione), l'eliminazione di un segmento (delezione), ecc.. Per evidenziare i cromosomi da analizzare si possono utilizzare composti fluorescenti, vale a dire sostanze, che eccitate da una radiazione luminosa, emettono esse stesse energia luminosa. La presenza della fluorescenza consente di individuare con uno strumento particolarmente sensibile (microscopio ottico a fluorescenza) particelle di dimensioni molto più piccole di quelle che può "vedere" un normale microscopio. La FISH (dall'inglese Fluorescence In-Situ Hibridisation) è un insieme di tecniche utilizzate per la localizzazione del DNA. Per rendere fluorescenti specifici tratti di DNA, si utilizza una sonda di DNA formata da sequenze complementari (ciò significa che possono appaiarsi ad esse in modo specifico) a quelle cercate. La sonda "riconosce" quei tratti e va a posizionarsi sul segmento del cromosoma in cui essi sono contenuti. La FISH è un esame molto utile per la diagnosi prenatale di molte malattie e/o anomalie genetiche e richiede tempi d'esecuzione più brevi rispetto ad altre tecniche utilizzate per gli stessi scopi. Solitamente è eseguita quando l'ecografia ginecologica (esame degli organi genitali di una gestante, eseguito con l'uso degli ultrasuoni) ha evidenziato delle malformazioni, quando il tri test (esame che determina la concentrazione nel sangue di alfafetoproteina, gonadotropina corionica ed estriolo libero, tre sostanze "specifiche" della gravidanza e correlabili ad eventuali malattie genetiche) è risultato positivo e quando la futura madre è in età avanzata. Il suo impiego è risultato fondamentale anche per lo studio delle alterazioni cromosomiche nelle cellule tumorali e per quello delle cellule che non sono in grado di dividersi. Infatti il riconoscimento di particolari sequenze di basi può avvenire sia su singoli cromosomi (identificati durante la metafase, che è il momento della riproduzione cellulare in cui i cromosomi si presentano come strutture ben definite e, dunque, facilmente individuabili e riconoscibili al microscopio), sia su cellule non in divisione (nuclei interfasici).
 



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