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Donazione di Sangue

Il sangue è un liquido responsabile delle più importanti funzioni vitali. Spesso, a causa di traumi o malattie è necessario eseguire trasfusioni, cioè trasferimenti di sangue da un organismo all'altro. Il sangue utilizzato deriva da donatori, ovvero persone che periodicamente rendono disponibile il proprio sangue per chi ne ha bisogno. Come si dona il sangue? La procedura è analoga a quella effettuata per un prelievo di sangue in un laboratorio di analisi, ma la quantità di sangue è maggiore. Prima di estrarre l'ago dalla vena da cui si è eseguito il prelievo, vengono riempite alcune provette per l'esecuzione degli esami previsti dalla legge. Prima della donazione, è consentito l'assunzione di tè, caffè, latte, succhi di frutta. Tuttavia, se è previsto, in occasione della donazione, anche il prelievo di campioni di sangue per controllare dello stato di salute del donatore, è necessario che questi sia a digiuno. Il D.M. 15/01/1991 (articolo 11) regola la frequenza annua delle donazioni ad un massimo di quattro volte l'anno, con intervalli minimi di tre mesi fra una donazione e l'altra. Possono donare il sangue tutte le persone sane, d'età' compresa fra i 18 ed i 65 anni ed aventi un peso non inferiore ai 50 Kg. Non possono donare il sangue i malati di epatite virale di tipo B o C (infezioni del fegato, che tendono a persistere nel tempo e sono trasmesse attraverso il sangue), anche se hanno contratto la malattia in passato, chi fa uso di sostanze stupefacenti o abuso di alcol e chi soffre di gravi malattie cardiovascolari. Le seguenti condizioni, invece, impediscono temporaneamente la donazione: 1) gravidanza e puerperio (il periodo successivo al parto), 2) interventi chirurgici eseguiti in anestesia totale, 3) trasfusioni di sangue ricevute nei precedenti cinque anni, 4) viaggi in zone in cui ci si espone al rischio di contrarre la malaria (malattia infettiva) nei sei mesi antecedenti, 5) rapporti sessuali con estranei, 6) rapporti sessuali o di convivenza con soggetti affetti da epatite virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l'AIDS (malattia virale che provoca un progressivo peggioramento delle difese immunitarie, con conseguente sviluppo di infezioni collaterali che possono risultare anche fatali) o altre malattie trasmissibili attraverso il sangue. I donatori sono selezionati dal personale medico dei Centri Trasfusionali presenti in molte ASL e strutture ospedaliere.
 



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